Gravedona - Palazzo Del Pero
Memorie di casa Del Pero
Da Como alla Valtellina e infine a Gravedona
Stemma in pietra dei Del Pero sull'antico palazzo di residenza della famiglia a Como
Como, Palazzo Del Pero, sec XII.
Fu residenza di Adamo Del Pero, capitano della flotta navale di Como.
E' situato in via Adamo Del Pero.
Palazzo Del Pero, portale
Palazzo Del Pero, l'andito d'ingresso
Il 20 settembre 1927, in occasione delle celebrazioni per l'anniversario della morte di Alessandro Volta, si tenne a Como una grande rievocazione storica in costume dell'antica potenza navale della città con la ricostruzione e la sfilata sul lago dei più celebri vascelli e dei loro capitani. Vi fu anche la presenza del Principe di Piemonte, erede al trono.
Due vascelli figurano capitanati da membri della famiglia Del Pero: lo "Schifo" di Como, capitano Adamo Del Pero, e lo "Sparviero" di Blevio, capitano Orlando Del Pero.
Il nome "Schifo" deriva dal tedesco "Schiff", e veniva usato per indicare snelli e veloci barconi usati per la pesca.
Lo "Schifo" di Como, capitano Adamo Del Pero
Lo "Schifo" capitano Adamo Del Pero
Lo "Sparviero" di Blevio, capitano Orlando Del Pero
Inaugurazione delle cerimonie alla presenza del Principe di Piemonte Umberto di Savoia.
Presenzia alle cerimonie anche Gabriele D'Annunzio dalla carlinga del suo idrovolante.
Panoramica delle barche storiche
Il castello di Grumello presso Sondrio in Valtellina, dimora avita della famiglia Del Pero nel medioevo.
Memorie del Risorgimento a Gravedona
Dopo lo scoppio della Seconda guerra d’indipendenza nell’aprile del 1859, Garibaldi coi suoi Cacciatori delle Alpi intraprese una campagna di liberazione della Lombardia settentrionale.
Le operazioni belliche furono sempre vincenti per il Generale e i suoi volontari. L’11 luglio 1859 l’Armistizio di Villafranca sottoscritto da Napoleone III con l’Austria pose inopinatamente fine allo scontro, ma non impedì comunque la prosecuzione delle lotte per il raggiungimento dell’unità italiana.
Gravedona, Lago di Como Giugno 1859
Numerosi volontari comaschi raggiunsero i garibaldini.
Le due lettere che seguono, fra il padre e il proprio figlio, testimoniano la partecipazione alle lotte unitarie
La casa avita dei Del Pero a Gravedona
Lettera di Agostino Del Pero al figlio Melchiorre (17 giugno) e risposta di Melchiorre al padre e alla famiglia (28 giugno) con i ritratti di entrambi.
Melchiorre la sera del 15 giugno aveva lasciato la famiglia senza avvertire, e di ciò si scuserà nella lettera di risposta al padre scritta il 28 giugno 1859 da Bormio, lo stesso giorno in cui vi era entrato con i commilitoni garibaldini.
(Melchiorre aveva già partecipato giovanissimo anche alla campagna del 1848.)
Dottor Agostino Del Pero, notaio
Carissimo figlio
Gravedona 17 giugno ore 1 ante meridiem
Ieri fui a Colico alle 5 pomeridiane per abbracciarti, ma tu eri già partito. Già da più giorni conosceva la tua
determinazione : la difesa della patria. E ti confesso che il mio cuore, tutto vero italiano, ne gioiva! Ma il tuo dipartire senza darmi nemmeno un addio , ah ! questo purtroppo mi dispiacque .
Chi sente nulla teme. La Santa Causa che tutti ci lega come un sol uomo è troppo giusta che ad essa tutto si sacrifichi. Raccomando però a te ( e come padre lo devo) di accoppiare al coraggio che
non ti manca , la civile e politica circospezione. Nei bisogni urgenti che devono salvare la comune Patria Italiana niun timore, ma del resto : prudenza e astuzia.
Tu non mancherai, come sempre hai fatto anche nella campagna del 1848, di tenermi ragguagliato dello stato di tua salute, a consolazione di tutti noi.
E questa mia ti servirà di credenziale per pagare a chi di ragione quella qualunque somma di cui tu potessi abbisognare per impensati casi. Se mai qualche tuo amico o commilitone rimanesse
ferito , gli convenisse la nostra buona aria dirigilo pure a noi che lo avremo come un altro te stesso.
Addio. Viva l’Italia!
Nina ti saluta. Il Gabrio Frigerio è giunto a Lovere, e ritengo che presto ti raggiungerà. E’ un’ora dopo mezzanotte e voglio essere a Colico per le 5 di mattina.
Addio.
Il tuo padre aff.mo
D.re Agostino Del Pero
Avvocato Melchiorre Del Pero
Carissimo Padre
Sondrio 28 giugno ‘59
Oggi finalmente sono in posizione di soddisfare un bisogno del cuore, quello cioè di trattenermi un poco colla mia famiglia. E prima di tutto domando perdono a te e alla mamma e alle sorelle se sono partito da casa senza salutarvi; sicuro che m’avrete inteso; io avea un dovere da adempire verso la patria e non ho voluto mancare e nello stesso tempo ho voluto risparmiare una scena che prevedeva pur troppo straziante. Il mio ingresso nella legione non potea essere più fortunato; presentato coi miei due ottimi compagni al corpo scelto dei carabinieri fummo tosto accettati con un giubilo immenso di tutti quei prodi che riportarono già più volte gli elogi del Generale e che sono considerati moltissimo dalla truppa perché han no sempre contribuito col loro straordinario valore al buon esito delle diverse fazioni. Questo corpo è fatto composto di scelta gioventù la massima parte generosa, il capitano è un certo Paggi pure Genovese l’occhio destro del Generale …
Entro la settimana vi darò altre notizie, intanto saluti a tutti in famiglia a Donna Nina e Don Alessandro e agli amici che chiedono di me. Addio
Tuo aff. Figlio
Dr. Melchiorre Del Pero
Bice Mola
Ma maison maternelle
le palais Gallio de Gravedona
(La mia casa materna il palazzo Gallio di Gravedona)
Bice Mola
Il manoscritto di Bice Mola, figlia di Antonietta Del Pero Mola, sorella di Melchiorre Del Pero, descrive il palazzo ove ha trascorso gli anni della giovinezza dopo la morte del padre, gli arredi, gli ospiti e la vita che vi si svolgeva lungo tutto l’Ottocento. Il manoscritto è redatto in lingua francese.
Antonietta Del Pero Mola con i figli
La famiglia Mola, da sinistra:, Carlo, Agostina, Lucia, Maria Antonietta, Bice , seduta la madre Antonietta Del Pero
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